mercoledì 31 gennaio 2024

T O P R A D I O: Come usare il magnesio per combattere l’insonnia p...

T O P R A D I O: Come usare il magnesio per combattere l’insonnia p...: Se ti capita sporadicamente o regolarmente di non riuscire a prendere sonno, sai bene quanto sia brutto passare nottate in bianco e le riper...

Come usare il magnesio per combattere l’insonnia per sempre

Se ti capita sporadicamente o regolarmente di non riuscire a prendere sonno, sai bene quanto sia brutto passare nottate in bianco e le ripercussioni che ha sulla nostra salute.

 Una delle cause principali dell’insonnia è una carenza di potassio.


La carenza di questo minerale ha tanti effetti negativi sulla nostra salute, eppure in pochi ne sono al corrente. 

Questa carenza, che è spesso accompagnata da altre carenze come potassio e calcio, incide anche sulla capacità del corpo di addormentarsi e riposare.


La melatonina è un ormone che, tra le altre, ha anche la funzione di regolare il sonno.

 La carenza di magnesio incide direttamente sulla produzione di questo ormone, provocando anche insonnia.


È necessario includere nella nostra dieta quotidiana cibi che siano ricchi di magnesio, per evitarne la carenza e dormire meglio.

 Le dosi giornaliere consigliate di magnesio sono 350 mg al giorno per gli uomini, 300 per le donne e 150 per i bambini.


I cibi particolarmente ricchi di magnesio sono: datteri, barbabietola, bietola, spinaci, ciliegie, riso integrale, pesca, pera, lattuga, arancia, mandorle e avena.

Importante:

 Questo sito web non dà consigli medici, né suggerisce l'uso di tecniche come forma di trattamento per problemi fisici, per i quali è invece necessario il parere di un medico. Nel caso si decidesse di applicare le informazioni contenute in questo sito, lo stesso non se ne assume le responsabilità.  



https://zeno.fm/radio/topradiolive/











lunedì 29 gennaio 2024

T O P R A D I O: Le parti intime degli uomini stanno crescendo: per...

T O P R A D I O: Le parti intime degli uomini stanno crescendo: per...: Molti uomini pensano che "più grande è meglio è", in riferimento alle loro parti intime...  Tuttavia, secondo un nuovo studio di m...

Le parti intime degli uomini stanno crescendo: perché tutto questo preoccupa la scienza

Molti uomini pensano che "più grande è meglio è", in riferimento alle loro parti intime... 

Tuttavia, secondo un nuovo studio di meta-analisi dell'università di Stanford, non è proprio così.

Lo studio dimostrerebbe che i genitali maschili si stanno allungando.

 La lunghezza media del pene è aumentata del 24% nel corso degli ultimi 29 anni, come riportato da EuroNews.

I ricercatori dell'Università di Stanford hanno analizzato i dati di 75 studi diversi sulla lunghezza dei genitali maschili condotti tra il 1942 e il 2021 e che hanno coinvolto un totale di 55.761 uomini.

Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori di Standford hanno scoperto che le dimensioni medie del pene, quando eretto, erano notevolmente aumentate.

Nel corso degli anni i peni completamente eretti sarebbero passati da una media di 12 centimetri a una di 15,24 centimetri.

 Ma perché questo dato è preoccupante?

Il ricercatore Michael Eisenberg ha spiegato a EuroNews: "L'aumento è avvenuto in un periodo di tempo relativamente breve. 

Qualsiasi cambiamento generale nello sviluppo è preoccupante perché il nostro sistema riproduttivo è uno degli elementi più importanti della biologia umana".

Il dottor Eisenberg ha proseguito: "Se stiamo assistendo a un cambiamento così veloce, significa che sta accadendo qualcosa di importante al nostro corpo".

Come sottolinea EuroNews, i risultati dello studio hanno colto di sorpresa i ricercatori di Stanford, che prevedevano che la lunghezza media del membro maschile sarebbe diminuita anziché aumentata nel corso degli anni. 

Ma perché le dimensioni della "virilità" degli uomini stanno aumentando?

L'aumento della lunghezza dei genitali maschili potrebbe derivare da molti fattori. Tuttavia, i ricercatori di Stanford ritengono che la colpa sia probabilmente di certe sostanze chimiche nocive presenti sia nei prodotti per l'igiene che nei pesticidi.

Il dottor Eisenberg ha speigato a EuroNews: "Le numerose sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino sono presenti nell'ambiente e negli alimenti".

Il dottor Eisenberg ha poi aggiunto: "Quando cambiamo la costituzione del nostro organismo, ciò influisce anche sul nostro ambiente ormonale".

"Si è inoltre ipotizzato che l'esposizione alle sostanze chimiche sia la causa dell'anticipo della pubertà di ragazzi e ragazze, cosa che può influire sullo sviluppo dei genitali", osserva il dottor Eisenburg.

Non è la prima volta che la ricerca segnala gli effetti negativi delle sostanze chimiche sul sistema riproduttivo maschile.

 Alcuni scienziati associano l'esposizione a certe sostanze chimiche alla riduzione del numero di spermatozoi nel corso degli anni.

Secondo un articolo della CNN, uno studio condotto da un team internazionale di ricercatori che ha esaminato i dati di quasi 3.000 ricerche sulla conta spermatica pubblicate tra il 2014 e il 2020 ha riscontrato un calo significativo del numero di spermatozoi.

Nell'articolo della CNN si legge: "I ricercatori hanno stabilito che nel complesso il numero di spermatozoi è diminuito di poco più dell'1% all'anno tra il 1973 e il 2018. Lo studio ha concluso che nel 2018 la conta spermatica media era diminuita del 52% a livello globale".

Inoltre, analizzando i singoli anni, i ricercatori hanno scoperto che "il declino del numero di spermatozoi sembrava accelerare, passando da una media dell'1,16% all'anno dopo il 1973 al 2,64% all'anno dopo il 2020".

Sebbene lo studio sull'aumento delle dimensioni del membro maschile sia piuttosto completo, alcuni ricercatori sostengono la tesi opposta. 

Nel suo libro intitolato "Count Down", la dottoressa Shanna Swan afferma che le dimensioni dei genitali maschili si stanno riducendo.

In "Count Down", la dottoressa Swan sostiene che lo smog è uno dei colpevoli di questa riduzione della lunghezza.

 La sua ricerca conferma, a suo parere, che l'alterazione è "causata dagli ftalati, sostanze chimiche utilizzate nella produzione di plastica, che possono influire sul modo in cui viene prodotto l'ormone endocrino".

Gli studi della dottoressa Shanna sembrano essere meno completi rispetto alle ricerche condotte dall'Università di Stanford. 

Sicuramente in futuro verranno condotti altri studi che ci aiuteranno a capire la realtà della situazione. 





giovedì 25 gennaio 2024

mercoledì 24 gennaio 2024

Lavare i pavimenti con acqua e sale


Si tratta della salute energetica della casa, e questa tradizione è vecchia...

Lo possiamo fare per migliorare l'aura della casa, specialmente se occorre far tornare la serenità e il benessere.

Quando si fa?

 Quando i bambini si ammalano spesso di raffreddori

- Quando dormite male

- Quando le piante in casa crescono male o s'ammalano.

- Quando mancano sempre i soldi

- Quando spariscono le cose

- Quando i rapporti in famiglia diventano difficili

- Quando i figli non vi ascoltano

- Quando gli animali domestici se ne vanno o muoiono.


Prima di tutto, eliminate le cose che non usate, fate ordine negli armadi e nelle dispense, poi lavate le tende e le finestre (per poter vedere diversamente alcune cose)

Spolverate tutte le superficie, anche con uno straccio umido.

Lavate il forno e i fornelli: rappresentano il benessere della casa.

Immaginate di eliminare, insieme allo sporco, anche le malattie, la povertà, i dispiaceri.

E' meglio fare il rito con la luna calante.

Aprite le finestre per cambiare l'energia in casa

Mettete nel secchio con l'acqua (1 cucchiaino x 10 litri). 

Potete aggiungere l'olio essenziale di limone, d'arancio, tea tree oil.

I pavimenti si lavano partendo dalla soglia (dalla porta d'ingresso)

Versate sui tappeti e divani un po' di sale, poi, dopo 30 min lo aspirerete con l'aspirapolvere.

Mettete negli angoli della stanza dei contenitori con il sale (li butterete  dopo qualche giorno)











sabato 20 gennaio 2024

T O P R A D I O: L’arsenico nell’acqua potabile è un problema diffu...

T O P R A D I O: L’arsenico nell’acqua potabile è un problema diffu...:  Qui la tabella che mostra i livelli di arsenico nelle principali acque italiane in bottiglia, i valori ammessi e i rischi per la salute. Ar...

L’arsenico nell’acqua potabile è un problema diffuso in alcune zone d’Italia

 Qui la tabella che mostra i livelli di arsenico nelle principali acque italiane in bottiglia, i valori ammessi e i rischi per la salute.

Arsenico nelle acque minerali italiane: tabella e valori

C’è arsenico nell’acqua che beviamo. 

Questo semimetallo molto diffuso in natura è concentrato soprattutto nelle acque sotterranee a causa del rilascio naturale dei minerali del suolo o di attività geotermiche presenti e passate e viene assunto dall’uomo principalmente attraverso cibo e acqua (qui presente in forma inorganica, ovvero quella tossica).


In Italia la concentrazione di arsenico nelle acque potabili è tenuta sotto controllo ed entro certi limiti ritenuti non pericolosi per la salute umana, ma in alcune aree si continuano a superare i valori sicuri, con grave rischio per la salute umana in particolare dei bambini. 

Questo succede in particolare nell’alto Lazio: ecco perché la Commissione europea ha annunciato di aver segnalato l’Italia alla Corte di giustizia per violazione della normativa Ue in merito ai livelli non sicuri di arsenico nei comuni laziali di Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania.


Ecco quali sono i valori di arsenico nell’acqua che beviamo ammessi dalla legge, dove sono più alti tra le acque che finiscono sulle nostre tavole e quali sono i rischi per la salute.

Arsenico nelle acque: cosa dice la legge

Per legge i produttori di acqua in bottiglia sono obbligati a rispettare lo stesso limite di concentrazione vigente per le acque destinate al consumo umano (10 μg/l). Tuttavia non vi è l’obbligo di indicarne i valori sull’etichetta.


Anche le analisi chimiche inclusive dei valori di arsenico nelle acque pubbliche degli acquedotti comunali dovrebbero essere pubbliche e facilmente raggiungibili su tutti i siti dei gestori, come previsto dalla delibera del 28 dicembre 2012 dell’Autorità dell’Energia che dava tempo fino al 30 giugno 2013 affinché i gestori delle acque pubbliche rendessero disponibili sul proprio sito internet una modalità di ricerca delle informazioni sulla qualità dell’acqua distribuita.

 Sui siti dei gestori, però, non vi è traccia di questi valori.


In Italia la qualità e la salubrità delle acque potabili è disciplinata dal Decreto Legislativo n°31 del 2/2/2001.

 Tale decreto ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l, proprio a causa della sua potenziale cancerogenità e i rischi per la salute umana.

Sono comunque previste delle deroghe triennali, concesse per un massimo di 3 volte, e di cui l’ultima deve essere valutata dalla Commissione Europea, perché i gestori presentino e attuino piani di rientro tramite tecnologie di trattamento delle acque captate e individuino risorse idriche alternative.

La Regione Lazio, ad esempio, ha fatto ricorso alla deroga triennale consentendo inizialmente il limite massimo di arsenico nelle acque a 50 μg/l, ma la terza e ultima deroga non è stata accolta dalla Commissione UE, la quale ha autorizzato solo deroghe per valori di arsenico fino a 20 μg/l in quanto valori superiori determinano seri rischi per la salute.

 In ogni caso queste deroghe non si applicano alle acque destinate al consumo dei neonati e dei bambini fino a 3 anni di età, per le quali il limite resta 10 μg/l.


Il Ministero della Sanità controlla la presenza di arsenico nelle acque minerali eliminando o imponendo azioni correttive per quelle che superano i limiti stabiliti dalla legge. Quelle che superano i controlli approdano sul mercato.

 Con cadenza trimestrale le ASL controllano insieme ai laboratori ARPA le sorgenti e ogni mese le linee di imbottigliamento, oltre a effettuare verifiche random nei punti vendita.

Tabella livelli arsenico acque italiane

I dati sui valori di arsenico nelle marche di acque minerali più famose in Italia risalgono a 10 anni fa. 

A rivelarli è stata un’indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group, pubblicata nel maggio 2010 su Le Scienze, che ha permesso di conoscere tutti i dati relativi alla composizione delle acque minerali europee. 

Nel caso di quelle italiane è stato possibile anche prendere visione dei livelli di arsenico presenti.

 Nonostante alcune abbiano una grande concentrazione di arsenico, in nessuna di quelle prese in esame è stato riscontrato un valore superiore ai 10 microgrammi per litro.

Qui potete vedere la tabella valori arsenico nelle marche di acque minerali più famose in Italia, ma bisogna considerare che si tratta di dati molto vecchi e negli anni le cose potrebbero essere cambiate.


Tabella valori arsenico acque minerali italiane


ACQUA MINERALE/FONTE VALORI (ΜG/L)

Acqua Gaudianello 0.619

Acqua Santa Croce 0.124

Acqua Leggera 4.650

Acqua Lilia 1.900

Acqua Sveva 2.740

Acqua Ferrarelle 6.810

Acqua Lete 0.759

Acqua Lieta (Conad) 0.238

Acqua Galvanina 0.162

Acqua Monte Cimone (Coop) 0.098

Acqua di Nepi 5.710

Acqua Claudia 0.059

Acqua Egeria 8.910

Acqua Fiuggi 1.850

Acqua Boario 0.056

Acqua Coop (Sorgente Grigna) 0.390

Acqua Frisia 5.640

Acqua Levissima 6.200

Acqua Maniva 0.675

Acqua Norda (Sorgente Daggio) 3.730

Acqua Norda (Nuova Acqua Chiara) 0.161

Acqua San Pellegrino 1.380

Acqua Sant’Antonio 0.475

Acqua Vitasnella 0.117

Acqua Gaia 0.248

Acqua Nerea 0.102

Acque Alpi Cozie 1.040

Acqua Alte Vette (Iper) 0.407

Acqua Crodo Liesel 0.088

Acqua Cime Bianche 0.798

Acqua Lauretana 0.019

Acqua San Bernardo 0.489

Acqua Sant’Anna 1.310

Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio) 5.220

Acqua Candida 5.410

Acqua Funte Fria 5.690

Acqua Isola Antica 7.440

Acqua Pejo 0.091

Acqua Fonteviva 0.153

Acqua Panna 0.355

Acqua Uliveto 0.088

Acqua Fabia 0.404

Acqua Rocchetta 0.198

Acqua Sangemini 0.204

Acqua Viva 0.109

Acqua Dolomiti (Esselunga) 0.533

Acqua Guizza 0.428

Acqua Recoaro 0.054

Acqua San Benedetto 0.468

Acqua Vera 1.410

Arsenico nell’acqua: i rischi per la salute

L’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica l’arsenico nella categoria 1, ovvero come uno degli elementi maggiormente cancerogeni per l’uomo. Tra i rischi a cui si va incontro l’EFSA ha evidenziato tumori alla vescica, ai polmoni, alla pelle e problemi cutanei.

Una recente ricerca pubblicata dall’AHA Journals ha inoltre dimostrato che la concentrazione di arsenico ha effetti anche sul cuore e aumenta il rischio di infarto e malattie cardiovascolari.


I maggiori effetti sulla salute si possono riscontrare nei bambini a causa proprio peso corporeo inferiore.

L’acqua del rubinetto è sicura?

L’Italia è al terzo posto al mondo dopo Messico e Thailandia per consumo di acqua in bottiglia, ma gli esperti sottolineano che la nostra acqua del rubinetto non è meno di qualità di quella in bottiglia, anzi spesso è da preferire.

La conformità si registra in più del 99% delle misurazioni, e sono rari i casi in cui i valori non riescono a rientrare nei limiti di legge. 

Ad esempio, nel caso dell’arsenico, questo è maggiormente concentrato nelle acque di Lazio e Toscana a causa della falda acquifera e dell’origine vulcanica dei suoli.

 Ecco perché alcuni Comuni, tra cui Roma, Viterbo, Latina, Livorno, Siena e Pisa, sono riusciti a godere della deroga fino a un limite di 20 microgrammi per litro.










giovedì 18 gennaio 2024

T O P R A D I O: Come nascondere i capelli grigi: la più potente ti...

T O P R A D I O: Come nascondere i capelli grigi: la più potente ti...: Sei stanco di vedere i capelli grigi ogni volta che ti guardi allo specchio?  Se non ti senti ancora pronta a sfoggiare i tuoi meravigliosi ...

Come nascondere i capelli grigi: la più potente tinta naturale

Sei stanco di vedere i capelli grigi ogni volta che ti guardi allo specchio? 

Se non ti senti ancora pronta a sfoggiare i tuoi meravigliosi capelli grigi, c’è una soluzione naturale che può aiutarti a nasconderli. 

Tutto ciò di cui hai bisogno è un po’ di caffè e amido di mais.


La tinta per capelli al caffè e all’amido di mais è un modo naturale ed economico per nascondere i capelli grigi. 

L’acidità del caffè aiuta a penetrare nei capelli, mentre l’amido di mais funge da addensante che fa aderire il composto ai capelli.


Ecco come puoi preparare la tua tinta per capelli con caffè e amido di mais:

Ingredienti:


1 tazza di caffè preparato

1/2 tazza di amido di mais


Istruzioni:

Preparare una tazza di caffè e attendere che si raffreddi.

In una piccola ciotola, mescolare il caffè raffreddato e l’amido di mais fino ad ottenere una pasta liscia.

Applica la pasta sui capelli, concentrandoti sulle aree in cui hai i capelli grigi. Assicurati di applicare uno strato spesso in modo che la miscela copra completamente i capelli.

Lascia riposare la miscela sui capelli per almeno un’ora. Puoi coprire i capelli con una cuffia da doccia per mantenere la miscela in posizione.

Sciacquare i capelli con acqua tiepida finché l’acqua non scorre limpida.

Shampoo e balsamo i capelli come al solito.

Puoi ripetere questo processo una volta alla settimana per mantenere il colore dei capelli o, se necessario, per coprire eventuali ricrescite.


Se stai cercando un modo naturale ed economico per coprire i tuoi capelli grigi, prova a preparare la tinta per capelli con caffè e amido di mais.

 Con solo due ingredienti, puoi avere una soluzione semplice e veloce per aiutarti a sentirti più sicura dei tuoi capelli.









lunedì 8 gennaio 2024

T O P R A D I O: Come si parla di sesso agli adolescenti?

T O P R A D I O: Come si parla di sesso agli adolescenti?: Il periodo dell’adolescenza è spesso caratterizzato da importanti cambiamenti fisiologici e psicologici. La sessualità è uno dei cambiamenti...

Come si parla di sesso agli adolescenti?


Il periodo dell’adolescenza è spesso caratterizzato da importanti cambiamenti fisiologici e psicologici. La sessualità è uno dei cambiamenti più importanti. Tuttavia, discutere di questo argomento delicato con un adolescente può essere complesso per molti genitori ed educatori. Questo articolo si propone di fornire consigli pratici e scientificamente fondati per facilitare questa conversazione.


Come parlare di sesso a un adolescente?

Parlare di sessualità con un adolescente è spesso una sfida per molti genitori, ma è fondamentale non trascurare questo aspetto dello sviluppo. Parlare di sessualità richiede un approccio equilibrato che sia informativo ed empatico. A tal fine, il primo passo è creare un ambiente favorevole al dialogo.


Creare un ambiente sicuro

Non si può sottovalutare l’importanza di creare uno spazio sicuro e non giudicante. Gli adolescenti sono particolarmente sensibili ai giudizi e alle critiche, il che può renderli riluttanti a condividere informazioni personali. Può essere utile scegliere un momento e un luogo privo di distrazioni in cui la conversazione possa svolgersi in modo tranquillo. Evitate i luoghi pubblici o i momenti di fretta.


Un approccio graduale

La sottigliezza è fondamentale quando si tratta di introdurre l’argomento. Un approccio graduale può spesso essere più efficace che affrontare l’argomento di petto. Iniziate magari con argomenti correlati, come le relazioni o il rispetto reciproco, prima di scivolare con naturalezza verso aspetti più esplicitamente legati alla sessualità.


Rispondere con precisione

Una volta avviata la conversazione, è indispensabile fornire informazioni chiare, precise e scientificamente validate. I miti e le idee sbagliate sulla sessualità sono molto diffusi ed è vostro dovere chiarire ogni malinteso. Utilizzate un linguaggio semplice ma preciso e assicuratevi che le informazioni siano adeguate all’età e al livello di comprensione dell’adolescente.


Aprire la porta alle domande

Uno degli aspetti più cruciali di questa conversazione è quello di permettere all’adolescente di fare domande senza timore di rimproveri o giudizi. Spesso è necessario controllare la propria reazione per non dare l’impressione di essere giudicati o criticati.


Utilizzare risorse esterne

È utile anche attingere a risorse esterne per integrare la conversazione. Si può trattare di libri, siti web affidabili o anche di professionisti della salute. Ricordate di verificare la credibilità delle fonti che consultate.


Perché parlare di sesso agli adolescenti?

Discutere di sessualità con gli adolescenti non è solo un obbligo dei genitori, ma anche una necessità della società. Le conseguenze dell’ignoranza o della disinformazione possono essere gravi, sia per l’individuo che per la comunità in cui vive.


L’importanza della prevenzione

La disinformazione o la totale mancanza di informazioni possono portare a comportamenti a rischio comportamenti a rischio. Ad esempio, l’ignoranza sulle pratiche sessuali sicure può portare alla trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili (MST) o a gravidanze indesiderate gravidanze indesiderate. Una conversazione aperta basata su dati affidabili può svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione di queste situazioni.


Evitare rapporti non consensuali

L’educazione sessuale non si limita alla biologia o ai rischi per la salute. Include anche concetti come il consenso e il rispetto. Un adolescente ben informato sarà in grado di comprendere meglio queste sfumature, il che può contribuire a ridurre gli episodi di rapporti non consensuali o di abuso.


Ostacoli alla comunicazione

Una comunicazione aperta con un adolescente sulla sessualità può incontrare diversi ostacoli, che vanno dal disagio personale ai vincoli socio-culturali.


Sensazione di disagio

Gli adolescenti, che stanno costruendo la propria identità, sono spesso riluttanti a parlare di argomenti così intimi. Questo disagio può essere esacerbato dalla paura di essere giudicati o stigmatizzati e può anche essere rafforzato dagli atteggiamenti dei genitori.


Influenza delle credenze culturali o religiose

In alcune famiglie, le credenze religiose o culturali possono rendere la sessualità un argomento tabù. Questo rappresenta un ulteriore ostacolo a una comunicazione aperta e può persino portare a un certo senso di colpa o vergogna nell’adolescente.


Mancanza di educazione sessuale nelle scuole

L’assenza o l’inadeguatezza di un’educazione sessuale formale nelle scuole è un altro ostacolo importante. Gli adolescenti potrebbero non ricevere le informazioni vitali di cui hanno bisogno per condurre una vita sessuale sana, attribuendo una maggiore responsabilità ai genitori.


Quando iniziare la discussione

Il tempismo è tutto quando si tratta di parlare di sessualità con un adolescente.

Non c’è un’età “giusta”, ma un momento “giusto”

Non esiste un momento universalmente “giusto” per affrontare l’argomento, ma è consigliabile farlo prima che l’adolescente si trovi ad affrontare situazioni che richiedono scelte relative alla sua sessualità.


Opportunità naturali

A volte le occasioni si presentano in modo naturale, ad esempio durante la visione di un film sull’argomento o in seguito a domande poste dall’adolescente stesso. Questi momenti possono costituire un contesto meno forzato per la discussione.


Preservativi gratuiti in farmacia per i minori di 26 anni

Dal gennaio 2023 è in vigore in Francia una nuova misura che segna una svolta significativa nella politica di salute pubblica in materia di prevenzione sessuale. I preservativi sono ora gratuiti per i minori di 26 anni in tutte le farmacie del Paese.


Un’iniziativa apprezzata

Questa iniziativa è stata accolta con grande favore dagli esperti di salute pubblica e dalle organizzazioni che si occupano di educazione sessuale. Il suo obiettivo è quello di ridurre le barriere finanziarie che potrebbero dissuadere i giovani dall’acquistare i preservativi, un elemento essenziale in un’educazione sessuale sessualità sesso sicuro.


Impatto sulla prevenzione

La gratuità dei profilattici è un passo fondamentale per migliorare la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) e gravidanze indesiderate. Questa misura rafforza i messaggi di sensibilizzazione ed educazione, facilitando l’accesso a mezzi di protezione efficaci.


Informazione e sensibilizzazione

È fondamentale che questa misura sia accompagnata da una campagna informativa mirata, rivolta soprattutto agli adolescenti. I farmacisti svolgono un ruolo fondamentale in questo senso. Non solo forniscono il prodotto, ma hanno anche l’opportunità di educare i giovani al suo corretto utilizzo e ad altri aspetti della salute sessuale.


Un motivo in più per aprire il dialogo

L’introduzione di questo servizio gratuito può essere un ottimo pretesto per aprire o approfondire il dialogo sulla sessualità con gli adolescenti. Permette ai genitori di evidenziare un’opzione pratica che non comporta alcun costo in termini di protezione, sottolineando al contempo l’importanza della responsabilità individuale in materia di sessualità.


L’importanza dell’educazione sessuale nella prevenzione del vaginismo negli adolescenti

L’educazione sessuale svolge un ruolo cruciale nello sviluppo sano degli adolescenti. Affrontando argomenti complessi e spesso tabù, contribuisce a una migliore comprensione della sessualità e alla prevenzione di vari disturbi, tra cui il vaginismo.


Definizione e implicazioni del vaginismo

Il vaginismo è definito come una contrazione involontaria dei muscoli del pavimento pelvico che circondano la vagina, che impedisce la penetrazione e può causare dolore e disagio. Questo disturbo funzionale, spesso di origine psicologica, è associato ad ansia e paura della penetrazione.


Educazione sessuale: un vettore di prevenzione

Demistificare la sessualità: fornendo informazioni aperte e oneste, l’educazione sessuale aiuta a sfatare miti e malintesi sulla sessualità.

 In questo modo, offre una prospettiva più accurata e rilassata, riducendo le fonti di ansia legate ai rapporti sessuali.

Comunicazione sul consenso: insegnare l’importanza del consenso e del rispetto reciproco è fondamentale. 

Questo aiuta i giovani a capire che la sessualità dovrebbe essere un’esperienza condivisa e positiva, libera da qualsiasi forma di pressione o coercizione.

Conoscenza del corpo: la comprensione dell’anatomia e delle funzioni del corpo umano consente agli adolescenti di familiarizzare con il proprio corpo e di riconoscere le reazioni normali durante le diverse fasi dell’eccitazione sessuale, riducendo così al minimo l’incognita che può essere fonte di tensione.

Gestire l’ansia e la paura: l’educazione sessuale offre strumenti per gestire l’ansia e la paura associate alla sessualità.

 Affrontando apertamente il tema delle prime esperienze sessuali, i giovani sono preparati a viverle con maggiore serenità.

Promuovere la salute sessuale: infine, l’educazione sessuale contribuisce a promuovere la salute sessuale in generale, incoraggiando i giovani ad assumersi la responsabilità della propria sessualità e a consultare gli operatori sanitari in caso di difficoltà, il che può aiutare a prevenire l’insorgenza di condizioni come il vaginismo.

L’educazione sessuale non serve solo a prevenire le IST e le gravidanze indesiderate, ma è anche un pilastro per costruire un’esperienza sessuale soddisfacente.

 Parlare apertamente di sessualità fornisce agli adolescenti le chiavi per comprendere il proprio corpo e le proprie emozioni, riducendo il rischio di condizioni come il vaginismo e consentendo loro di vivere la propria sessualità in modo positivo e sano.


DOMANDE FREQUENTI

Come posso affrontare l’argomento per la prima volta?

Scegliete un momento e un luogo appropriati, dove non sarete disturbati. Iniziate con domande aperte e ascoltate attentamente.

Devo parlare di contraccezione?

Sì, la contraccezione è un aspetto importante della sessualità e va discussa.

Come posso affrontare la reazione del mio adolescente?

Siate pronti a rispondere a diverse reazioni e assicuratevi di mantenere una comunicazione aperta.

Cosa devo fare se il mio adolescente non vuole parlare?

Rispettate la loro scelta, ma assicuratevi che abbiano accesso a informazioni affidabili.





sabato 6 gennaio 2024

T O P R A D I O: Ecco i segnali che predicono la durata e l’appagam...

T O P R A D I O: Ecco i segnali che predicono la durata e l’appagam...: Una relazione d’amore ha un inizio, uno svolgimento e… spesso ha anche una fine. Non tutte le relazioni, infatti, durano per sempre «finché ...

Ecco i segnali che predicono la durata e l’appagamento di una relazione

Una relazione d’amore ha un inizio, uno svolgimento e… spesso ha anche una fine. Non tutte le relazioni, infatti, durano per sempre «finché morte non ci separi». 

Ma cosa incide sulla durata della relazione?

 E soprattutto, la tua relazione, quanto durerà? Ti descriverò quattro criteri che ti aiuteranno a capire a cosa stai andando incontro, sia in termini di benessere relazionale, sia in termini di durata.


«Si dovrebbe essere sempre innamorati. 

Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi».

 Questa celebre frase di Oscar Wilde sembra essere in linea, almeno in parte, con i risultati delle ricerche scientifiche! 

Gli studi, infatti, hanno dimostrato che i matrimoni, nel tempo, diminuiscono la soddisfazione della relazione, l’impegno reciproco che i partner assumono l’uno per l’altra e la frequenza sessuale. 

Allora il segreto è fare i fidanzatini in eterno?

 No.

 Oscar Wilde su questo si sbagliava, non basta evitare il matrimonio per avere relazioni durature e appaganti. 

cosa predice l’appagamento e la durata della relazione? 

Secondo le ricerche, i domini che andrebbero indagati sono:

la sicurezza dell’attaccamento

l’impegno reciproco che i partner assumono

la condivisione

la frequenza sessuale

Non meraviglia sapere che le ricerche rivelano che la frequenza sessuale sembra essere il riflesso della condivisione e dell’intimità raggiunta dalla coppia.

 Insomma, se una coppia sta bene fuori dalle lenzuola, starà bene anche a letto! 

Note dolenti per chi ha uno stile di attaccamento insicuro-ansioso (teme di essere abbandonato, tradito, trascurato, ha costante bisogno di prove d’amore e di attenzioni…).

 Queste persone anche se riescono a garantirsi una relazione duratura, purtroppo, non riescono a stringere relazioni pienamente appaganti e, tra gli altri aspetti, è anche il sesso a risentirne.


Che paradosso vero? 

Le persone più insoddisfatte in amore sono anche quelle che più di tutte temono la solitudine e investono tantissimo nel legame. 

A risentirne sono le persone che si danno al 101% che, per una serie di reazioni causa-effetto, finiscono per stringere legami sbilanciati con chi è disposto più a prendere che a dare.

Per farti un’idea di quanto potrebbe durare la tua relazione (e quanto riesce ad appagarti) prova a riflettere sui diversi domini, ma prima una doverosa premessa per le cosiddette “relazioni clandestine”.


1. Quando hai una relazione clandestina

Alcune relazioni non possono uscire allo scoperto per i più disparati motivi. 

Quelli più diffusi? Il partner è troppo grande e si teme il giudizio di genitori e amici, il partner è sposato e quindi, proprio nessuno dovrebbe saperlo! 

Ancora, molto comune, è nascondere le relazioni sentimentali che nascono all’interno del luogo di lavoro o le relazioni tra partner dello stesso sesso.


Una ricerca un po’ datata (Lhemiller, 2009) ha dimostrato che nascondere la propria relazione agli altri, interferisce con la qualità della relazione.

 In particolare, a diminuire è il livello di impegno e di coinvolgimento dei due partner ma le ricadute non sono solo per la coppia. 

Tale situazione, andrebbe a minare anche l’autostima dei singoli. 

Queste coppie si ritrovano spesso a vivere “affetti negativi” come nervosismo, preoccupazione, ansia e paura. 

Insomma, se la tua relazione è “segreta” sappi che non è destinata a durare e, se dura, è destinata a renderti infelice.


2. Quanto condividete?

Nella relazione d’amore, si dovrebbe gioire della compagnia del partner.

 Avere un partner che è anche un vero compagno di vita significa avere qualcuno:


su cui fare affidamento per ricevere conforto e sostegno nei momenti difficili

a cui affidarsi e di cui fidarsi

con cui condividere esperienze di vita (che sia la squadra del cuore, le serie tv, il cinema, il tennis… avere passioni in comune fa bene al rapporto e ne allunga la durata!)

con cui trascorrere del tempo di qualità, in grado di allentare le tensioni della vita quotidiana

con cui poter esprimere pienamente se stessi (senza inibizioni e senza dover fingere di essere qualcosa di diverso)

Quando nella coppia c’è questo tipo di condivisione affettiva, allora la relazione è destinata ad arrivare lontana! 

La condivisione garantisce vicinanza affettiva che, a sua volta, aumenta i sentimenti di felicità, il senso dell’unione e il benessere di coppia!


Se ti sei rivisto nei punti precedenti, allora la tua relazione è sulla strada giusta. In genere, la condivisione c’è o non c’è, quindi non puoi avere dubbi. 

Un partner disinteressato, più che alleggerirti dall’ansia e dallo stress a fine giornata, te ne carica altro!

 Alcune coppie non sembrano affatto esserlo: non sono confidenti, non si aprono l’una con l’altra, non condividono esperienze… in questi casi, trovare una vera vicinanza affettiva è difficile. 

La vicinanza affettiva è qualcosa che si costruisce insieme e che passa per la condivisione.


3. Il tuo partner si impegna?


A volte nella vita le cose capitano e basta ma nella stragrande maggioranza dei casi, bisogna farle accadere!

 Nella coppia è proprio così, per inerzia non succede nulla di buono, fatta eccezione per le coppie composte da entrambi amanti entusiasti, coinvolgenti e solari, ma anche qui ci vuole impegno per mantenere vivo il tutto!


Impegnarsi significa principalmente sforzarsi di comprendere l’altro e adoperarsi al meglio per farsi capire! 

La comunicazione, nella coppia, è tutto, è la base che consente la costruzione del rapporto. Se nella coppia:


Vi interrompete sempre a vicenda e nessuno ha la pazienza di ascoltare l’altro

Date per scontato di sapere dove il partner vuole arrivare, senza consentirgli di esprimersi

Non concedete alcun beneficio del dubbio, vi offendete e solo dopo tanto dolore vi concedete un chiarimento

Allora… non siete messi benissimo!

 Se nella coppia non ti senti ascoltato o compreso, per aumentare le possibilità di sopravvivenza del rapporto, ti conviene invertire la rotta.

 In che modo?

Datevi dei tempi per esprimervi. 

Un partner parla e l’altro ascolta. A turno.

Praticate un ascolto sincero!

Se nella coppia litigate spesso, nell’interpretare le parole del partner, concedete il beneficio del dubbio e se non vi piace ciò che avete capito, dategli una seconda possibilità per spiegarsi meglio.

 Se è il contenuto il problema e questo succede di frequente, allora anticipate i tempi e… chiudete. Una relazione deve far star bene entrambi!


4. Parliamo di sesso

Affrontiamo un tema molto spinoso, quello del desiderio, della passione e dell’intimità di coppia. Perché parlare di una cosa tanto bella e profonda può diventare spinoso? Perché il sesso, quando, dona spensieratezza e unisce, quando non c’è, genera dubbi, malumori e indispettisce.

 La sua assenza fa covare rabbia a chi, nella coppia, quell’assenza la subisce. Innanzitutto, è bene chiarire che non esiste un numero magico solo perché ogni individuo è diverso dall’altro e concede alla sfera sessuale un’attenzione e uno spazio diverso nella propria vita.


Nella coppia, spesso c’è un disequilibrio. 

C’è chi lo ricerca e chi, invece, lo evita. È importante sottolineare che, chi lo evita, talvolta lo fa solo perché non è davvero soddisfatto della relazione. 

Il pensiero di sottofondo è più o meno così: «con tutto quello che non va nella relazione tu pensi al sesso?!». In effetti, se una persona non si sente ascoltata e amata nel modo profondo, potrebbe non avere alcun desiderio.


Se proprio vogliamo parlare di frequenza, in una coppia felice dovrebbero esserci uno-due incontri caldi settimanali. 

Come è messa la tua relazione? Se il bilancio è negativo, sappi che molto probabilmente il problema non è propriamente di attrazione fisica. 

Non è raro che la parte che rifiuta l’intimità possa covare rancore verso l’altro che ritiene poco attento e magari intimamente pensa:


se solo ascoltasse di più i miei problemi

se solo mi supportasse con la mia famiglia

se non dovessi accollarmi tutte le responsabilità io

Come premesso, l’appagamento sessuale è solo il riflesso di ciò che avviene fuori dalla camera da letto, riflette la presenza di empatia (o scarsa empatia), riflette la presenza dell’ascolto, della vicinanza e soprattutto della consapevolezza di poter (o non poter) contare sul proprio partner per affrontare le difficoltà della vita.


5. Affermazione di sé

Tanto più forte sarà l’appagamento di coppia quanto maggiore sarà l’affermazione del sé dei due partner che compongono la relazione.

 Quanto ti senti affermato e soddisfatto di te stesso? È una domanda importante da porsi. 

Il segreto per costruire bene insieme, infatti è costruire bene da solo! Quindi non fondersi nella relazione, non fondersi nell’altro ma affiancarlo, continuando, giorno dopo giorno, a non perdere se stesso. 

La cosa più importante e costruttiva che tu possa fare per far decollare la tua storia d’amore è… investire in te stesso.


L’autopropagazione del sé (cioè tutto ciò che facciamo per noi stessi, per sentirci affermati), infatti, è correlata a un elevato appagamento sessuale, alla stabilità degli affetti e alla costruzione di legami profondi e duraturi. Se vuoi finalmente iniziare a investire su di te, ad affermarti come persona completa e degna di stima, ti consiglio la lettura del libro bestseller «d’Amore ci si ammala, d’Amore si Guarisce».


Il bisogno di confermare il proprio valore è insito nell’essere umano.

 Fin quando questo bisogno non invalida la propria esistenza e tanto meno destabilizza chi ci circonda, può essere uno sprono a migliorarsi. 

Il problema sorge quando questo bisogno diventa disfunzionale e invalidante. Tracciare un confine è semplice: basta pensare a quelle persone che perdono di vista i propri desideri per assecondare falsi bisogni, nati per compiacere gli altri o per trasmettere una determinata immagine di sé. In questo ultimo caso, mi riferisco a quelle persone che sentono la necessità di sentirsi superiori a ogni costo, a quelle persone che pur di ottenere conferme finiscono per sminuire il prossimo e farlo sentire un inetto, un buono a nulla, perennemente sbagliato.


Queste persone sono pronte a mettersi in mostra per qualità che spesso non possiedono.

Non lasciano spazio agli altri a causa di un’eccessiva fame di conferme: questo aspetto egoistico può risultare opprimente per chi li circonda. 

Tutto gira intorno a loro e non è possibile alcuno scambio, non può instaurarsi nessuna comunicazione a meno che non sia unilaterale! 

Per avere una stabilità emotiva, ognuno di noi deve accettare che non può essere perfetto; tutti abbiamo dei difetti e non si può pretendere di piacere a tutti. 

Ma se la fiducia in se stessi è bassa, diventiamo incapaci di accettare questa realtà. 

Una volta accettata l’idea che ognuno di noi ha qualità e difetti, non si avverte il bisogno di sopravvalutarsi in continuazione.


Alla radice delle manie di grandezza

Sebbene questo atteggiamento tenda a irritarci, esso affonda le sue radici nell’infanzia. Quando da piccoli  non veniamo accettati oppure siamo continuamente sminuiti, e quindi non riconosciuti nella nostra individualità e originalità, finiamo per negare la nostra fragilità, non solo agli altri ma anche a noi stessi, costruendoci una realtà di facciata dove tutto è perfetto e giusto.

 Tutto questo avviene per difenderci ed evitare altre delusioni.


Volendo approfondire meglio il concetto,  bisogna introdurre il concetto dell’Ego e dell’IO. Il nostro ego spesso può rappresentare un vero e proprio limite e in molti casi è proprio lui che tenta di bloccarci completamente portandoci verso una serie di profezie che si auto avverano.

 Chi durante l’infanzia non ha avuto modo di strutturare il proprio IO a causa del proprio vissuto difficile, ha sviluppato un Ego compensato, che può diventare smisurato, in relazione ai soprusi subiti.


Come si comportano le persone che hanno bisogno di sentirsi importanti

Come già accennato, queste persone possono essere la fonte di potenziali sofferenze… questo articolo ti aiuterà a identificare facilmente coloro che sentono il bisogno di sentirsi importanti


1. Hanno sempre fretta

Ci hanno fatto credere che una persona impegnata sia una persona importante. Pertanto, chi si sente inferiore sembra avere sempre fretta. 

Quando sei in compagnia di questa persona puoi persino diventare ansioso perché guarderà continuamente l’orologio, camminerà più velocemente o dirà sempre che ha poco tempo.

 Il suo obiettivo è far sembrare che ti stia facendo un grande favore concedendoti il suo tempo, al punto che potresti arrivare a sentirti a disagio.


2. Classificano gli eventi ordinari in modo da farli sembrare più importanti

Le persone che hanno bisogno di sentirsi importanti ricorrono spesso a un linguaggio “speciale” per nominare gli eventi della vita quotidiana in modo tale che sembrino più importanti. 

Ad esempio, possono riferirsi alla semplice chiamata di un cliente come ad una “teleconferenza”.

 Queste persone non fanno mai cose normali, la loro vita è sempre piena di impegni e attività importanti.


3. Sono costantemente preoccupati

Le persone impegnate sono persone preoccupate e quindi, per darsi importanza, queste persone evitano di apparire rilassate. 

Pertanto, ti diranno sempre delle loro preoccupazioni e problemi, amplificando al massimo le loro ripercussioni. 

In realtà, sono autentici specialisti nel presentare situazioni che per gli altri sarebbero quasi delle benedizioni, come grandi problemi o preoccupazioni.


4. Fanno aspettare gli altri

Le persone importanti non hanno un minuto libero, quindi non saranno mai i primi ad arrivare.

 Calcolano il tempo in modo da farti aspettare un po’, e poi arriveranno scusandosi dicendo che avevano un impegno “importante e urgente”.

 In questo modo cercano di farti notare che sono più importanti di te.

 Di solito è molto difficile incontrarsi con loro perché dicono di avere sempre l’agenda piena e devono fare i salti mortali per trovare un “buco” per voi.


5. Esagerano i loro risultati

Le persone che soffrono di complesso d’inferiorità cercheranno di compensare i loro “difetti” o “debolezze” esagerando i loro risultati.

 È normale che cerchino parole elaborate per descrivere il loro lavoro, in modo che sembri una posizione di maggiore importanza e responsabilità. 

Allo stesso tempo, proveranno a minimizzare i tuoi successi, affermando che non sono poi così grandi o ti faranno notare i tuoi errori e fallimenti del passato.


6. Credono di essere più intelligenti e capaci

Quando le persone insicure si sentono minacciate, attivano i loro meccanismi di protezione compensativa.

 Se pensano che potresti oscurare la loro intelligenza e abilità, si concentreranno sul discredito facendoti notare i tuoi errori e debolezze.

 In gruppo, è normale che cerchino di portare l’argomento della conversazione sul proprio terreno, per tornare ad essere al centro dell’attenzione.


7. Sono ipercritiche

Le persone insicure si confrontano continuamente con gli altri, ma dal momento che non sopportano di sentirsi inferiori, cercano di denigrarli. 

Per questo motivo, sviluppano spesso un atteggiamento ipercritico che può finire per farti sentire male perché nulla di ciò che dici o fai sarà mai degno di lode.

 A volte ti senti come parte di una competizione truccata dal momento che non puoi mai vincere.

Più il nostro Ego è spropositato, maggiori sono i problemi che possono nascere dentro di noi.

Quando si parla di un ego ingigantito si fa riferimento allo stato in cui una persona crede di essere un individuo completamente diverso da ciò che è realmente.
 Ha cioè una visione di se stesso differente rispetto alla realtà. 

Chi, invece, ha una buona autostima ha un ego che possiamo dire “basso”; non ha bisogno di dover dimostrare di valere al mondo, in quanto  è già consapevole del proprio valore.


Tanto più grande è la ferita, tanto maggiore è lo sforzo che l’Ego deve fare per proteggere l’Io.

 In altre parole, chi ha ricevuto un messaggio incoraggiante, chi ha trovato un ambiente amorevole e accettante, crescerà dotato di una buona autostima, e dovrà ricorrere a poche difese e manifestazione egoiche per dire al mondo che egli esiste.

 Al contrario chi è stato squalificato, denigrato, svilito, sviluppa un Io fragile, senza sponde sicure, e dovrà ricorrere a un Ego, che possiamo anche chiamare un falso Sé, di facciata, per nascondere la propria insicurezza.


Un “Io” non ben strutturato, può portare un individuo dunque ad essere in balia del proprio Ego Smisurato, il che vuol dire assumere comportamenti arroganti, autocelebranti….insomma essere sempre sotto i riflettori, al centro dell’attenzione.

 E’ come se chiedesse implicitamente al mondo intero: “dimmi che esisto, dimmi che valgo”. E spesso è disposto a tutto pur di ottenere un briciolo di attenzione, un attimo di gloria.


Si innesca cosi un circolo vizioso nel quale ci si prodiga in modo ossessivo e sproporzionato per avere più visibilità, conferme, approvazione pur non avendo riscontro dall’esterno. 

Una sorta di implorazione implicita per essere riconosciuto bravo, meritevole, in gamba, efficace, ecc.


Complesso d’inferiorità e strategie compensative

Queste strategie compensative hanno due obiettivi. Da un lato, sono un meccanismo di difesa che le fa sentire superiori agli altri, così possono proteggere un “io” fragile. D’altra parte, le aiuta a difendersi, in modo tale che gli altri non scoprano quelli che considerano essere i loro “punti deboli”.

 Il problema è che costruendo questo “guscio esterno” con il quale intendono presentarsi sotto una luce più favorevole, terminano isolandosi.

 Alla persona che soffre di complesso d’inferiorità risulterà difficile fidarsi degli altri perché non vuole che scoprano i suoi punti deboli, così invece di lasciare che la aiutino, alzerà una barriera e non si connetterà emotivamente.

 Pertanto, non sorprende che uno studio condotto presso l’Università dell’Anatolia abbia dimostrato che coloro che si sentono inferiori e insicuri si sentono anche più soli.


Naturalmente, a questo isolamento sociale contribuiscono anche le pessime strategie compensative che possono utilizzare, che spesso consistono nel minare l’autostima degli altri e farli sentire inferiori.

 In pratica, queste persone non cercheranno di crescere e superare i loro limiti, ma cercheranno di arrampicarsi sulle spalle degli altri per vedere più lontano e sembrare più alti. 

Non si sforzeranno di brillare di più, ma faranno di tutto pur di spegnere la luce degli altri. 

Ovviamente, è molto difficile mantenere un rapporto di qualsiasi tipo con una persona che è costantemente in competizione con noi e cerca di “schiacciarci”. 

Alla fine, interrompere la relazione è una sorta di meccanismo di sopravvivenza psicologica.


Apri gli occhi e prendi il controllo della tua vita

La vita ti metterà a dura prova con situazioni ed eventi a cui non puoi sfuggire e che magari ti arrecheranno dolore, fanno parte di quel pacchetto che chiamiamo vita, ma sappi che non saranno mai insormontabili.

 Ciò che accade fuori non è mai responsabile del tuo stato d’animo interiore. Il vero e unico responsabile è il tuo atteggiamento mentale nei confronti di ciò che accade. Chiediti: sto davvero vivendo la vita che voglio?

 Se la risposta è negativa, chiediti il perché, e agisci.

 Inizia a crearti la tua vita, non perdere più tempo, è arrivato il momento di smettere di seguire gli altri, di giudicare, di soffermarti sulle discussioni. 

Inizia a goderti la vita come meriti. 

 Ricorda sempre: tu NON sei inferiore a nessuno se credi in te stesso.


Una lettura che può cambiarti la vita

Molto spesso sento dire che per cambiare basta la forza di volontà. 

Questa è la credenza più ingenua del mondo! Prova a svitare un bullone con la sola forza di volontà, finirai per farti solo male le dita! 

Il bullone lo devi conoscere, devi saperne il calibro e poi disporre di una chiave inglese e capire il verso giusto per svitarlo.

 Ecco, per il cambiamento è così, solo che in gioco non c’è solo un verso e un calibro da decifrare… 

Devi conoscerti, hai bisogno di capire come funziona la tua mente e poi adoperare, uno a uno, tutti gli strumenti necessari per cambiare e svoltare nella vita.


A cura di Ana Maria Sepe, psicologo e fondatrice della rivista Psicoasvisor

Autore del libro Bestseller “Riscrivi le pagine della tua vita” Edito Rizzoli

Se ti piace quello che scrivo, seguimi sul mio profilo Instagram: @anamaria.sepe.

Se ti piacciono i nostri contenuti, seguici sull’account ufficiale IG: @Psicoadvisor