La questione della sperimentazione preventiva, che la legge impone per immettere in commercio un prodotto cosmetico, è una materia ben più complessa di quanto possa apparire a prima vista. Con "prodotto cosmetico" non si intende solo il make-up (ombretti, rossetti, ecc.), ma anche i prodotti per l'igiene personale, come shampoo, bagnoschiuma, ecc. Inoltre, lo stesso problema dei test su animali si pone anche per i detersivi.
In breve, possiamo dire che l'etichetta o la dicitura "cruelty free" apposta sul prodotto non ha alcun valore, a meno che non si tratti del logo che indica il vero e unico Standard Internazionale che assicura che un dato prodotto non incrementi la vivisezione: il simbolo del coniglietto stilizzato che salta con le 2 stelline. Esistono però anche delle marche che pur non avendo questo simbolo rispettano comunque tale standard. Se si vuole andare sul sicuro, basta far riferimento alle marche indicate sul sito VIVO - Comitato per un consumo consapevole nella "lista delle ditte cruelty-free"
http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/lista_cruelty-free.html
Ingredienti di origine animale
La definizione di cruelty-free legata allo Standard comprende solo la questione dei test su animali, ma non l'eventuale provenienza degli ingredienti usati. Vale a dire che, quando si dice "cruelty-free", in questo ambito ci si riferisce SOLO ai test, alla vivisezione, NON al fatto di utilizzare in un dato prodotto degli ingredienti di origine animale. Però, dato che gli ingredienti di origine animale derivano TUTTI da sfruttamento e uccisione di animali, vanno evitati lo stesso. Quindi, all'interno dei prodotti cruelty-free per l'aspetto vivisezione, vanno scelti solo quelli senza ingredienti di origine animale. Sempre sul sito VIVO sopra indicato trovate un elenco di ingredienti da evitare.
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