I dati parlano chiaro: si dorme meno e peggio. Come migliorare la routine del riposo per un sonno di qualità? I consigli degli esperti e gli aiuti dalla tecnologia.
Problemi ad addormentarsi, risvegli notturni, sonni agitati… I disturbi legati alla qualità del sonno sono in crescente aumento e, se cronicizzati, tendono a inficiare significativamente la qualità della vita di molte persone.
Le ultime ricerche, tra cui uno studio condotto da Samsung volto ad analizzare 716 milioni di notti di sonno in tutto il mondo, sottolineano quanto sia complicato per molti avere una buona igiene del sonno e ottenere una qualità soddisfacente.
A livello globale, infatti, la durata media del sonno è diminuita da 7 ore e 3 minuti a 6 ore e 59 minuti, scendendo al di sotto della soglia minima di 7 ore raccomandata dalla National Sleep Foundation, mentre il tempo di veglia durante il sonno è aumentato di 1,3 minuti a notte. Questo ha portato a una diminuzione dell’efficienza del sonno e, sebbene tutti ne siano impattati, le donne e le generazioni più anziane subiscono il calo più netto. Si tratta di una tendenza globale, in cui l’Italia assume il podio tra i Paesi europei con la durata del sonno più breve.
Il nostro riposo notturno è di qualità?
Sempre più persone danno priorità al sonno come aspetto fondamentale per la salute. Il crescente interesse per il sonno è evidente dalle recenti tendenze osservate con l’app Samsung Health. Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 182% del numero di utenti che hanno monitorato attivamente il sonno almeno una volta alla settimana per un anno. Eppure, nonostante questo, la domanda rimane: il nostro riposo notturno è di qualità? I dati parlano chiaro e la risposta è che la qualità del riposo è in calo. Il mondo sta affrontando un vero e proprio problema legato al dormire.
Dormire bene per vivere meglio: come recuperare un buon riposo anche grazie alla tecnologia
I dati parlano chiaro: si dorme meno e peggio. Come migliorare la routine del riposo per un sonno di qualità? I consigli degli esperti e gli aiuti dalla tecnologia
di LIDIA PREGNOLATO
Problemi ad addormentarsi, risvegli notturni, sonni agitati… I disturbi legati alla qualità del sonno sono in crescente aumento e, se cronicizzati, tendono a inficiare significativamente la qualità della vita di molte persone.
Riposo e buon sonno: su TikTok la tecnica dei 2 minuti per addormentarsi
Le ultime ricerche, tra cui uno studio condotto da Samsung volto ad analizzare 716 milioni di notti di sonno in tutto il mondo, sottolineano quanto sia complicato per molti avere una buona igiene del sonno e ottenere una qualità soddisfacente.
A livello globale, infatti, la durata media del sonno è diminuita da 7 ore e 3 minuti a 6 ore e 59 minuti, scendendo al di sotto della soglia minima di 7 ore raccomandata dalla National Sleep Foundation, mentre il tempo di veglia durante il sonno è aumentato di 1,3 minuti a notte. Questo ha portato a una diminuzione dell’efficienza del sonno e, sebbene tutti ne siano impattati, le donne e le generazioni più anziane subiscono il calo più netto. Si tratta di una tendenza globale, in cui l’Italia assume il podio tra i Paesi europei con la durata del sonno più breve.
Sempre più persone danno priorità al sonno come aspetto fondamentale per la salute. Il crescente interesse per il sonno è evidente dalle recenti tendenze osservate con l’app Samsung Health. Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 182% del numero di utenti che hanno monitorato attivamente il sonno almeno una volta alla settimana per un anno. Eppure, nonostante questo, la domanda rimane: il nostro riposo notturno è di qualità? I dati parlano chiaro e la risposta è che la qualità del riposo è in calo. Il mondo sta affrontando un vero e proprio problema legato al dormire.
A fare sogni d’oro, in Europa, sono gli abitanti dei Paesi Bassi, seguiti da Francia e Regno Unito. L’Italia, in compagnia di Spagna e Polonia, si posiziona invece in fondo alla classifica. La statistica ci dice anche che, in generale, la carenza di sonno è più alta tra i ventenni, quasi il doppio rispetto agli anziani di 70 anni e nel nostro continente ci mancano ben 46 minuti di riposo notturno.
Contare i pinguini, non le pecore
Nel tentativo di ottenere una visione più approfondita dei modelli di sonno prevalenti a livello globale, Samsung ha deciso di analizzare e classificare le varie tipologie di persone in modo simbolico con gli ‘animali del sonno’. Ognuno di questi rappresenta un pattern di riposo diverso, con caratteristiche uniche relative alla durata, alla continuità e al tempo di veglia, tutti fattori che influenzano la qualità del sonno.
È interessante notare che la maggior parte degli individui in tutto il mondo si è identificata maggiormente con gli stili di sonno dei ‘pinguini nervosi’, che comprendono un terzo dei partecipanti. Essi mantengono ritmi circadiani sani, ma subiscono spesso interruzioni durante il sonno, contribuendo a diminuire la sua efficienza.
In controtendenza rispetto al resto del mondo, l’Argentina, la Spagna e la Turchia sono in maggioranza ‘ricci sensibili’, il che significa che possono essere più attivi di notte mentre dormono di più durante le ore diurne, come in una normale siesta.
Gli utenti più anziani hanno registrato percentuali più elevate (quasi il 40%) di ‘cervi cauti’, ovvero persone con una durata del sonno più breve e tempi di veglia più elevati. Una percentuale quasi 10 volte superiore a quella dei ventenni. Questi ultimi, oltre ad avere una maggiore rappresentanza di ‘ricci sensibili’, hanno visto anche un maggior numero di ‘talpe avverse al sole’ rispetto ai gruppi di età più avanzata.
Sonno e longevità: che rapporto c’è?
Un recente studio su sonno e longevità condotto dalla Harvard Medical School e pubblicato sulla rivista Sleep ha rilevato che la regolarità del sonno, ovvero andare a letto e svegliarsi a orari costanti con poche interruzioni a metà sonno, conta più della durata. Dormire sei ore ogni notte con un orario costante è stato associato a un rischio minore di morte precoce rispetto a dormire otto ore con abitudini molto irregolari.
Questo studio si aggiunge alla crescente comprensione dei legami tra sonno e longevità. Le ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato non solo quanto il sonno sia importante per la salute e la durata della vita, ma anche che la durata del sonno non è l’unica cosa che conta.
Qualità del sonno: come migliorarla
Fatta eccezione per i pochi casi di carenza di sonno patologico dove è necessario l’intervento medico, è possibile migliorare la qualità del sonno attraverso buone pratiche, il cambiamento di alcune abitudini e facendosi aiutare dalla tecnologia (vedi gallery qui sopra).
Ne Il manuale del sonno (Edizioni Lswr) tre autori tra i massimi esperti in Italia del sonno – Antonio Grasso, Francesca Milano e Giulia Milioli – offrono un programma completo di poche settimane che punta a scardinare le nostre cattive abitudini per crearne di nuove. Inoltre, svelano tanti segreti per un sonno ottimale, partendo per esempio dalle attività pre-sonno e da come allestire e predisporre la camera da letto.
Dormire bene per vivere meglio: come recuperare un buon riposo anche grazie alla tecnologia
I dati parlano chiaro: si dorme meno e peggio. Come migliorare la routine del riposo per un sonno di qualità? I consigli degli esperti e gli aiuti dalla tecnologia
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Problemi ad addormentarsi, risvegli notturni, sonni agitati… I disturbi legati alla qualità del sonno sono in crescente aumento e, se cronicizzati, tendono a inficiare significativamente la qualità della vita di molte persone.
Riposo e buon sonno: su TikTok la tecnica dei 2 minuti per addormentarsi
Le ultime ricerche, tra cui uno studio condotto da Samsung volto ad analizzare 716 milioni di notti di sonno in tutto il mondo, sottolineano quanto sia complicato per molti avere una buona igiene del sonno e ottenere una qualità soddisfacente.
A livello globale, infatti, la durata media del sonno è diminuita da 7 ore e 3 minuti a 6 ore e 59 minuti, scendendo al di sotto della soglia minima di 7 ore raccomandata dalla National Sleep Foundation, mentre il tempo di veglia durante il sonno è aumentato di 1,3 minuti a notte. Questo ha portato a una diminuzione dell’efficienza del sonno e, sebbene tutti ne siano impattati, le donne e le generazioni più anziane subiscono il calo più netto. Si tratta di una tendenza globale, in cui l’Italia assume il podio tra i Paesi europei con la durata del sonno più breve.
Il nostro riposo notturno è di qualità?
Sempre più persone danno priorità al sonno come aspetto fondamentale per la salute. Il crescente interesse per il sonno è evidente dalle recenti tendenze osservate con l’app Samsung Health. Negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 182% del numero di utenti che hanno monitorato attivamente il sonno almeno una volta alla settimana per un anno. Eppure, nonostante questo, la domanda rimane: il nostro riposo notturno è di qualità? I dati parlano chiaro e la risposta è che la qualità del riposo è in calo. Il mondo sta affrontando un vero e proprio problema legato al dormire.
A fare sogni d’oro, in Europa, sono gli abitanti dei Paesi Bassi, seguiti da Francia e Regno Unito. L’Italia, in compagnia di Spagna e Polonia, si posiziona invece in fondo alla classifica. La statistica ci dice anche che, in generale, la carenza di sonno è più alta tra i ventenni, quasi il doppio rispetto agli anziani di 70 anni e nel nostro continente ci mancano ben 46 minuti di riposo notturno.
Contare i pinguini, non le pecore
Nel tentativo di ottenere una visione più approfondita dei modelli di sonno prevalenti a livello globale, Samsung ha deciso di analizzare e classificare le varie tipologie di persone in modo simbolico con gli ‘animali del sonno’. Ognuno di questi rappresenta un pattern di riposo diverso, con caratteristiche uniche relative alla durata, alla continuità e al tempo di veglia, tutti fattori che influenzano la qualità del sonno.
È interessante notare che la maggior parte degli individui in tutto il mondo si è identificata maggiormente con gli stili di sonno dei ‘pinguini nervosi’, che comprendono un terzo dei partecipanti. Essi mantengono ritmi circadiani sani, ma subiscono spesso interruzioni durante il sonno, contribuendo a diminuire la sua efficienza.
In controtendenza rispetto al resto del mondo, l’Argentina, la Spagna e la Turchia sono in maggioranza ‘ricci sensibili’, il che significa che possono essere più attivi di notte mentre dormono di più durante le ore diurne, come in una normale siesta.
Gli utenti più anziani hanno registrato percentuali più elevate (quasi il 40%) di ‘cervi cauti’, ovvero persone con una durata del sonno più breve e tempi di veglia più elevati. Una percentuale quasi 10 volte superiore a quella dei ventenni. Questi ultimi, oltre ad avere una maggiore rappresentanza di ‘ricci sensibili’, hanno visto anche un maggior numero di ‘talpe avverse al sole’ rispetto ai gruppi di età più avanzata.
Sonno e longevità: che rapporto c'è?
Un recente studio su sonno e longevità condotto dalla Harvard Medical School e pubblicato sulla rivista Sleep ha rilevato che la regolarità del sonno, ovvero andare a letto e svegliarsi a orari costanti con poche interruzioni a metà sonno, conta più della durata. Dormire sei ore ogni notte con un orario costante è stato associato a un rischio minore di morte precoce rispetto a dormire otto ore con abitudini molto irregolari.
Questo studio si aggiunge alla crescente comprensione dei legami tra sonno e longevità. Le ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato non solo quanto il sonno sia importante per la salute e la durata della vita, ma anche che la durata del sonno non è l’unica cosa che conta.
Qualità del sonno: come migliorarla
Fatta eccezione per i pochi casi di carenza di sonno patologico dove è necessario l’intervento medico, è possibile migliorare la qualità del sonno attraverso buone pratiche, il cambiamento di alcune abitudini e facendosi aiutare dalla tecnologia.
Nel manuale del sonno (Edizioni Lswr) tre autori tra i massimi esperti in Italia del sonno – Antonio Grasso, Francesca Milano e Giulia Milioli – offrono un programma completo di poche settimane che punta a scardinare le nostre cattive abitudini per crearne di nuove. Inoltre, svelano tanti segreti per un sonno ottimale, partendo per esempio dalle attività pre-sonno e da come allestire e predisporre la camera da letto.
Tra ciò che è suggerito fare e non fare prima di coricarsi alcuni consigli includono la necessità di imparare a distaccarsi dai pensieri delle cose avvenute durante la giornata o circa quanto si è programmato per il giorno successivo.
Un bagno caldo con oli essenziali – quello alla lavanda è ideale – può invece preparare al meglio il nostro corpo al riposo. Questo, inoltre, farà in modo che entrando nelle lenzuola fresche si abbassi velocemente la temperatura corporea per sbalzo termico e l’addormentamento sia quindi facilitato.
Anche ascoltare musica rilassante aiuta a calmare la nostra mente e predisporla al buon sonno: da uno studio su 651 soggetti, il 32% ascolta musica classica per poter riposare meglio, l’11% musica rock e il 7% la pop e acustica.
Camera da letto: come deve essere per farci dormire meglio
Fondamentale, poi, è anche il luogo preposto al riposo. Nella camera da letto stop a TV, smartphone e PC perché non aiutano a distaccare la mente. La camera dove si dorme non deve contenere cose inutili, che possano attivare la mente, e le pareti dovrebbero essere di colori chiari e neutri, che possano ricordare la natura.
Il dress code?
Meglio indossare qualcosa senza bottoni o elastici troppo stretti, evitare le cerniere e scegliere tessuti naturali che non facciano sudare, ma neanche sentire freddo, perché entrambe le cose potrebbero causare micro-risvegli e influire sulla continuità del sonno.
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